Cronaca
19 Giu 2014

Ha vinto Meriam! E un po’ anche noi…

Meriam si è sposata vestita di pizzo bianco e senza velo, a Khartoum, in Sudan. Figlia di un musulmano, ha scelto di essere cristiana e per questo è stata condannata a morte.

Sì: a morte.

“Apostasia” hanno stabilito i giudici di Khartoum. Siccome era incinta, l’hanno messa in carcere ma con la concessione di poter allattare il bambino per due anni ,prima di essere giustiziata.

Il marito di Meriam si chiama Daniel Wani e ha fatto della tragedia di sua moglie un caso internazionale.

Pare impossibile che ,pur vivendo in uno dei paesi più poveri e integralisti dell’Africa, Daniel ci sia riuscito.

Ma c’è riuscito.

 

Il Times ha lanciato la campagna “Salviamo Meriam” e i paesi ricchi, dalla Gran Bretagna agli stati uniti, hanno detto che ,se Meriam non fosse stata liberata, avrebbero sospeso gli aiuti economici al Sudan. Papa Francesco ha chiesto la sua scarcerazione.

E il governo sudanese ha dovuto (il 31 maggio) fare marcia indietro.

Meriam con la piccola Maya appena nata e Martin, 1 anno e mezzo, sarà libera tra pochi giorni.

“Nel Sudan c’è libertà religiosa” è stato costretto a dire Abdullah Alzareg, viceSegretario degli Esteri.

La Rete ha fatto un altro miracolo.


Di Antonella Boralevi
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