La dura vita della segretaria che non vede e non sente
Nelle foto all’uscita dal carcere ,la segretaria dell ex ministro di Imperia Claudio Scajola, Roberta Sacco, 43 anni, si guarda le scarpe e stringe una borsa turchese.
In un memoriale consegnato in Procura, (Repubblica pagina 13, 31 maggio) la segretaria Roberta dice che le “creava imbarazzo” il rapporto costante che si era ormai instaurato tra l’ex ministro dell’Interno (quello che non dette la scorta a Biagi poi trucidato davanti al portone di casa e che lo trattò da “rompicoglioni”) e Chiara Rizzo, moglie adesso separanda del latitante condannato per collusioni mafiose Amedeo Matacena.
Racconta che “Scajola mi ha sempre chiesto riservatezza nei confronti della sua famiglia”..
Dice ai giudici di Reggio Calabria che “Scajola mi incaricava di verificare gli spostamenti della Rizzo”.
Dice che il suo capo la incaricava di andare a prendere la signora Rizzo, di accompagnarla, di consegnarle regali..
Cosa sia accaduto tra la Signora Rizzo e Claudio Scajola non riguarda che loro due.
Ma, se il memoriale dice il vero, la segretaria Roberta si è trovata nel mezzo.
Domanderei: a quante segretarie capitano storie simili? e fin dove arriva l’obbligo(anche etimologico) al segreto delle segretarie?
Cosa ne pensi tu?
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