IL PICCOLO LORIS E LE TELECAMERE DELLA NOSTRA VITA
C’è un colpo di scena nella tragedia del bambino Loris , Loris Stival, 8 anni e basta, sparito e ritrovato strangolato e violentato, con segni di molti precedenti abusi sessuali.
La mamma Veronica Stival aveva sempre detto di averlo lasciato vicino alla scuola, sul’angolo davanti alla tabaccheria. Ma un video ripreso da una telecamera che sorveglia il negozio proprio davanti alla casa degli Stival dove il bambino Loris viveva con il fratellino e la mamma, il papà autotrasportatore era spesso via, mostra invece questa scena:
Loris e il fratellino escono con la mamma Veronica da casa, ma solo il fratellino entra in macchina. Loris invece discute con la mamma e si allontana, uscendo dalla inquadratura.Una seconda telecamera di sorveglianza, registra subito dopo che Loris rientra in casa.
Non è una novità senza peso: smentisce la versione della mamma e racconta qualcosa che era ignoto.
Sono state le telecamere di sorveglianza a scoprirla.
Nel paese di Santa Croce Camerina, ci sono circa 40 telecamere come queste.
Significa che è difficile che la vita degli abitanti non venga registrata. E mi viene da pensare che, come a Santa Croce Camerina, in tutti i paesi e in tutte le città d’Italia la nostra vita è monitorata (a nostra insaputa) da telecamere di sicurezza.
Una specie di REAL SHOW continuo e democratico, esteso a milioni di italiani. Una VITA IN DIRETTA a cui partecipiamo in tanti:magari sfocati, distanti, ma presenti.
E’ etico? E’ giusto? serve?
Cosa ne pensi tu?
rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-90ff9e10-fa30-451b-9e85-03fe02e5e5dc-tg1.html
e’ giusto, in questo caso, per esempio, può determinare la colpevolezza o meno della mamma di loris